Infiammazioni e lesioni della mucosa gastro-duodenale, responsabili di gastrite e ulcera, sono problematiche molto diffuse: circa il 70% degli adulti accusa frequentemente bruciori di stomaco e il 50% dei soggetti sopra i 45 anni soffre di gastriti croniche; inoltre, il 10% della popolazione, specialmente nella fascia d’età tra 30 e 50 anni, ha segni clinici di ulcera peptica, singola o multipla. L’incidenza è maggiore nel sesso maschile (quattro volte più che nel sesso femminile); negli ultimi anni tuttavia si registra un aumento della casistica nelle donne.
Le cause
L’insorgere di fenomeni infiammatorio-lesivi della mucosa gastro-duodenale è imputato a molteplici fattori; in generale si può affermare che la motivazione di base sta nel venir meno della capacità della mucosa di mantenere un equilibrio tra fattori “aggressivi” e fattori “protettivi”.
Il prevalere dei primi sui secondi innesca la progressiva lesione degli strati che rivestono la parete interna dello stomaco, portando a gastriti (infiammazioni degli strati più superficiali della mucosa gastrica) e alla possibile successiva evoluzione in ulcere peptiche (erosioni più profonde) localizzate tipicamente nello stomaco (u. gastriche) o nel duodeno (u. duodenali).
I fattori aggressivi sono principalmente le secrezioni di acido cloridrico e di pepsina naturalmente prodotte dallo stomaco per assolvere alle sue funzioni fisiologiche primarie (demolizione delle proteine e difesa dai patogeni). Normalmente la mucosa dello stomaco è in grado di difendersi dall’azione corrosiva del succo gastrico grazie alla secrezione di uno strato di muco alcalino protettivo e alla regolazione fisiologica del pH intragastrico.
Ulteriori fattori protettivi sono il rapido rinnovamento cellulare (grazie al quale un eventuale danno può essere velocemente riparato) e l’adeguata vascolarizzazione sottomucosa. Il corretto funzionamento dei meccanismi protettivi è influenzato dalle prostaglandine, mediatori chimici di importanza fondamentale per la secrezione del muco alcalino, per la vascolarizzazione e per la stimolazione del rapido turnover cellulare.
Qualora l’efficienza dei meccanismi protettivi risulti alterata, si genera uno squilibrio che innesca progressivi fenomeni erosivi della mucosa.
I maggiori responsabili
del dissesto dei meccanismi difensivi sono: lo stress, l’alimentazione scorretta, il fumo, l’infezione da Helicobacter Pylori e l’assunzione di farmaci, in particolare gli antinfiammatori non steroidei (FANS).
Lo stress è un fattore importante nella patogenesi di ulcere e gastriti, confermato sia per quanto riguarda l’incidenza del fenomeno nel sesso maschile (l’ulcera gastro-duodenale è una malattia della civiltà occidentale, tipica dell’uomo attivo), sia per l’evidente aumento della casistica nelle donne, la cui vita affettiva-lavorativa-sociale è mutata notevolemente negli ultimi decenni.
Il ruolo dell’Helicobacter Pylori nella patogenesi di gastriti ed ulcere è ampiamente riconosciuto.
Il batterio, presente nel 90% delle gastriti e nel 70% dei casi di ulcera, colonizza la mucosa determinando la distruzione meccanica dei suoi rivestimenti protettivi ed esponendo la parete dello stomaco all’azione corrosiva del succo gastrico.
L’abuso di aspirina e di altri FANS è associato ad un significativo rischio di gastriti ed ulcera peptica; questi farmaci esercitano infatti la loro azione antinfiammatoria attraverso l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, innescando una serie di meccanismi dannosi a carico della mucosa gastro-intestinale.
Lo stile di vita ha anch’esso una grande influenza, soprattutto per l’abuso di alcool e di caffé, il fumo, l’alimentazione raffinata e povera di fibre ed il consumo di cibi verso cui si è intolleranti (che determinano liberazione di istamina, che stimola la secrezione acida dello stomaco).
Sintomi e decorso
I sintomi di lesioni ed infiammazioni alla mucosa gastro-duodenale sono tipicamente: dolore epigastrico di tipo crampiforme, bruciore, sensazione di peso allo stomaco, difficoltà digestive, eruttazioni, nausea e vomito. L’eventuale complicanza emorragica può essere visibile macroscopicamente (con vomito ematico oppure presenza di sangue nelle feci) oppure essere occulta, nel qual caso la perdita di sangue è minima ma altrettanto pericolosa, proprio perché difficilmente identificabile.
Gastrite e ulcera sono patologie che tendono alla cronicità, con continue esacerbazioni intervallate da temporanei periodi di stasi. Nei casi più gravi possono insorgere complicanze quali perforazione, ostruzione gastrica e trasformazione neoplastica (atrofia, displasia).
L’approccio della medicina ufficiale
Accade spesso, nella medicina ufficiale, che il metodo con il quale si tenta di risolvere una patologia non tenga conto degli effetti negativi che lo stesso produce di conseguenza. Purtroppo tale condizione si verifica anche nella moderna terapia delle gastriti e delle ulcere che prevede l’utilizzo di:
1) Farmaci che contrastano l’acidità
(antiacidi propriamente detti, antagonisti dei recettori H2 dell’istamina e inibitori della pompa protonica). Questi farmaci, di uso diffusissimo, oltre a presentare numerosi effetti collaterali, hanno il grande svantaggio di alterare sensibilmente i processi digestivi (a partire dalla non corretta attivazione della pepsina, enzima che richiede la presenza di un ambiente acido per poter essere efficace), con conseguenze disastrose a livello gastro-intestinale (malassorbimento, colite, etc.).
È stato inoltre evidenziato che gli antiacidi, in particolare gli inibitori della pompa protonica, interferiscono con l’assorbimento di calcio e inducono un aumento del rischio di fratture all’anca, risultando perciò dannosi ai fini della tutela dell’integrità dello scheletro. (JAMA 2007 Apr. 4; 297(13):1429)
2) Terapia antibiotica mista
per l’eradicazione dell’Helicobacter Pylori. Tale approccio risulta spesso inefficace (fenomeni di resistenza) e mai risolutivo (moltissime recidive); di contro, invece, è sempre dannoso per l’equilibrio della flora microbica, con effetti che si ripercuotono sulla funzionalità intestinale e sull’efficienza del sistema immunitario.
Ciò che necessita, quindi, è un approccio diverso, volto a risolvere rapidamente il fenomeno acuto, senza interferire con i fisiologici meccanismi secretivi, preservando l’efficienza e l’equilibrio dell’intero apparato digestivo.
fonte Prodeco Pharma